Diverse associazioni e società operanti nel mondo “auto” si stanno negli anni attivando nell’effettuare analisi e studi delle abitudini alla guida, non solo in Italia ma in tutto il mondo per cercare in qualche modo di influenzarne i comportamenti e quindi renderli più virtuosi.
L’Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale, attesta che nel 2014 in Italia sono aumentati gli episodi di pirateria nonostante siano in calo gli incidenti stradali e prendendo in considerazione solo gli atti di pirateria più gravi…. nel corso dell’anno passato si sono verificati 1.099 episodi di omissioni di soccorso, 36 in più, cioè il 3,7% in più rispetto ai 973 episodi del 2013, con 119 persone uccise e 1.224 feriti.
Gli episodi più gravi: il 57,8% degli autori è smascherato, il 42,2% rimane ignoto. Su 1.009 inchieste avviate, 583 hanno portato a identificare il responsabile che, in 121 occasioni (il 20,8% delle individuazioni) è stato anche arrestato: una buona media anche se nel 2013 gli arresti furono 146, cioè il 26,9% delle individuazioni.
Sugli episodi è evidente come l’uso e l’effetto di alcol e droghe influenzi le percentuali ovvero 114 casi (pari al 19,6%) in cui è stata accertata la presenza di alcol o droga, ma il dato, dicono gli esperti, va preso per difetto prima di essere considerato attendibile, perché bisogna tenere presente che la positività ai test si riferisce solo a episodi di pirateria che abbiano portato poi all’identificazione istantanea del responsabile, cioè a 583 casi su 1.009.
Spesso succede che il pirata della strada venga identificato qualche giorno dopo l’avvenuto incidente e a quel punto non ha più senso sottoporre il sospetto al controllo alcolemico o al narcotest, visto che sono trascorse troppe ore o troppi giorni dall’evento.
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116 sono stati gli eventi mortali (l’11,5%),
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893 (cioè l’88,5%) sono stati quelli che hanno determinato lesioni,
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119 vittime
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1.224 persone all’ospedale.
Lo studio tiene anche conto della presenza di pirati stranieri, definiti “attivi”: nel 2014 sono stati 141, il 24,2% dei 583 identificati: 111 sono stati invece gli stranieri soggetti passivi di episodi di pirateria, l’11% del totale, tra feriti e deceduti.
Lo studio fa rilevare inoltre che contrariamente a quanto si pensa, l’84,3% degli atti di pirateria si verifica di giorno.
I pedoni sono stati la categoria più colpita, con 410 vittime: 46 morti, cioè il 38,6% del totale decessi e 414 feriti (il 33,8%). A pagare il prezzo più alto per questi episodi sono, sempre di più, le categorie deboli, soprattutto bambini e anziani: nel 2014 i minori coinvolti sono stati 132 e 152 gli anziani, rispettivamente il 13,1% e il 15,1% del totale. I minori con meno di 14 anni, cioè i bambini, sono stati in tutto 81: cinque sono rimasti uccisi (il 4,2%) e 76 sono feriti (il 6,2%).
Aumentano anche le vittime che viaggiano a bordo di biciclette: 155 gli episodi, 24 i decessi (il 20,2%) e 145 i ricoveri (l’11,8%).
Classifiche delle regioni dalla più “pirata” alla meno:
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Lombardia, con 141 episodi accertati, pari al 15,9% del totale.
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Emilia Romagna con 105 episodi (11%).
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Veneto con 94
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Lazio con 92
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Campania 88
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Toscana 71
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Sicilia 70
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Puglia 66
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Valle D’Aosta 2
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Basilicata 1
L’identikit del pirata. Maggiormente uomini, tra i 18 e i 45 anni: solo 62 le donne, pari al 10,6%. Quasi tutti, compiono questi atti sotto l’effetto di sostanze alcoliche o di sostanze stupefacenti: per questo, una volta commesso il fatto, decidono di fuggire. Tra i fattori di fuga la paura di perdere punti della patente, il timore della confisca del documento di guida, casi di veicoli che girano con l’RC auto scaduta o con il tagliando assicurativo falso, circostanza accertata in 52 casi, il 9% dei casi rilevati, anche se la cifra, probabilmente, va considerata più elevata.
Le pene per tali atti sono a dir poco inconsistenti, da tre mesi a tre anni, in caso d’incidente mortale con fuga, la pena che si rischia è quella di rimanere in cella per un certo periodo. Per i 119 pirati della strada che hanno ucciso nel 2014 non si ha notizia di carcere, nemmeno in caso di ubriachezza o di droga. Per chi ha ucciso e si è dato alla fuga, la condanna media è definita “irridente”: 2 anni e 4 mesi.
Altro sudio, altra analisi comportamentale, condotta da LeasePlan Mobility Monitor, azienda leader nel noleggio a lungo termine, e da TNS, nota società che si occupa di ricerche di mercato, relativa ai “comportamenti più odiati alla guida”.
Questa ricerca, a differenza della precedente, è stata fatta a livello internazionale ed ha preso in esame un nutrito campione di conducenti di auto a noleggio a lungo termine in ben 20 paesi del mondo.
Sul podio dei comportamenti che infastidiscono maggiormente:
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con un buon 24%, il “tallonamento”,
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con il 20% c’è la guida troppo lenta,
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con il 17% il tagliare la strada alle altre vetture.
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le aggressioni verbali e gli insulti.
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